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La grande lista degli ERRORI COMPORTAMENTALI – 3 parte

  1. Bias di impegno: una volta che ci siamo impegnati pubblicamente in un’azione, abbiamo poi difficoltà a ritirarci.
  2. Effetto alone: prendiamo una caratteristica positiva di qualcosa o qualcuno e la applichiamo a qualsiasi altra cosa ad essa associata. Un esempio è giudicare intelligente, a prima vista, un individuo di bell’aspetto.
  3. Distorsioni tra gruppi: valutiamo le persone all’interno del nostro gruppo in modo più favorevole di quelle al di fuori di esso. Questo non è assolutamente razionale.
  4. Effetto placebo: L’effetto placebo è uno dei bias cognitivi più conosciuti in assoluto e consiste nella possibilità ad essere curato da ciò in cui credi. La convinzione che auto-avvera l’evento.
  5. Avversione degli estremi: Secondo il principio di avversione degli estremi, l’aggiunta di alternative che abbiano caratteristiche distintive molto marcate, positive o negative, fa crescere la probabilità che la scelta ricada su opzioni dalle caratteristiche intermedie. Un numero maggiore di alternative favorisce l’opzione intermedia perché ci induce a focalizzare l’attenzione sulle buone ragioni che la rendono preferibile ed individuata come il compromesso vincente. E’ il principio del “la virtù sta nel mezzo”. Tratto da Fabrizio Mirabito
  6. Distorsioni di trasmissione auto-potenziate: le persone raccontano agli altri i loro successi più spesso dei loro fallimenti, e i loro ascoltatori non ne tengono conto.
  7. Effetto Attrazione o Effetto esca: l’aggiunta di un’opzione difettosa a una serie di scelte può aumentare la probabilità che qualcuno scelga una opzione rispetto ad un’altra. Si immagini un consumatore chiamato a dover compiere una decisione d’acquisto scegliendo tra diverse alternative che gli si prospettano. L’aggiunta di un ulteriore opzione molto simile ad una già presente esercita un effetto disturbo, andando ad aumentare la probabilità che la scelta cada sull’opzione maggiormente differenziata. La presenza di una nuova opzione invece manifestamente inferiore alle altre, accresce la probabilità che la scelta cada sulla miglior alternativa, generando un effetto attrazione, che trasforma l’opzione aggiuntiva in esca.
  8. Procastinare: la tendenza ad assumere un comportamento che spinge a ritardare volontariamente un’azione nonostante prevedibili conseguenze future negative, optando quindi per il piacere di breve durata a costo dei benefici a lungo termine.
  9. Effetto disposizione (Disposition Effect): la tendenza a vendere le azioni il cui valore è aumentato e a mantenere in portafoglio quelle in perdita.
  10. Bias di attribuzione: attribuiamo la causa del comportamento di un individuo, tendenzialmente alla sua personalità o al modo di essere, sottostimando l’influenza che l’ambiente o il contesto potrebbe avere nel determinare tale comportamento
  11. Terrore al rischio: una paura irrazionale agli eventi estremi.
  12. Effetto spettatore (bystander effect): definito anche apatia dello spettatore o effetto testimone, è un fenomeno della psicologia sociale che si riferisce ai casi in cui gli individui non offrono alcun aiuto ad una persona in difficoltà, in una situazione d’emergenza, quando sono presenti anche altre persone. Tratto da Wikipedia.
  13. Errore di attribuzione fondamentale: attribuiamo il successo alle nostre capacità mentre per il fallimento incolpiamo la mancanza di capacità da parte di tutti gli altri (scaricare la colpa).
  14. Miopia da disastro: una tendenza intrinseca a dimenticare le cose davvero sgradevoli dopo che esse hanno smesso di succedere da un po’ di tempo. In finanza capita spesso di ricadere in questa tendenza a ripetere gli errori del passato (come ogni volta che nasce una bolla, sappiamo a priori come finirà).
  15. Effetto dotazione (endowment effect): anche noto come effetto dote che consiste nella tendenza delle persone ad assegnare maggior valore a ciò che si possiede già, rispetto a quello che non si possiede.
  16. Fallacia compositiva: consiste nell’applicare o assumere come valido che le caratteristiche individuali di uno o tutti i membri di un gruppo rappresentano le caratteristiche dell’intero gruppo. Cioè, tende a comporre il gruppo senza tener conto delle differenze individuali che li distinguono in molti modi.
  17. Legge di Benford: in finanza i numeri che iniziano con 1 sono più frequenti di quelli che iniziano per 2 e così via
  18. Cocktail Party Effect: la capacità uditiva di filtrare il rumore di fondo per concentrarsi su uno stimolo o una cosa in particolare.
  19. Congiunzione Fallacy: la congiunzione di due eventi è sempre meno probabile di un singolo evento
    La CF è, infatti, uno dei fenomeni maggiormente studiati nell’ambito del ragionamento probabilistico e rappresenta una particolare tipologia di errore logico e probabilistico. In estrema sintesi afferma che le persone spesso percepiscono, in modo erroneo, la probabilità di occorrenza della congiunzione di due eventi come maggiore della probabilità di presentarsi di uno dei due costituenti.Questa modo di percepire la probabilità di due eventi congiunti viola uno dei principi fondamentali della probabilità, conosciuto come “regola della congiunzione”, la quale sancisce appunto che la probabilità della congiunzione di due eventi, p(h1&h2), non può eccedere la probabilità dei suoi costituenti singolarmente considerati, p(h1) e p(h2), poiché l’estensione della congiunzione è inclusa nell’estensione dei suoi costituenti.
  20. Paradosso di Easterlin: nel corso della vita la felicità delle persone dipende molto poco dalle variazioni di reddito e di ricchezza. Secondo Easterlin il paradosso consiste nel fatto che, quando aumenta il reddito, e quindi il benessere economico, la felicità umana aumenta fino a un certo punto, ma poi comincia a diminuire, seguendo una curva a forma di parabola con concavità verso il basso.

A presto!

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