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Errori cognitivi… cosa sono?

Wikipedia definisce l’errore cognitivo (o bias cognitivo) come:

“Il bias cognitivo (pron. ‘baiəs), in psicologia, indica un giudizio (o un pregiudizio) non necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppato sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta dunque a un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio.”

Il pensiero è un prodotto di ogni individuo di “far lavorare” il proprio cervello, analizzando, riflettendo, interpretando tutto ciò che ci accade intorno e anche in noi.L’essere umano passa tutta la vita a pensare a cose razionali o a sognare cose astratte, a volte abbiamo pensieri di cui ci vergogniamo, a volte viaggiamo nel passato oppure pensiamo a quello che potremmo realizzare nel futuro. La capacità di pensiero è immensa e sta in noi cercare di controllarla per una buona salute psico-fisica e perché le nostre emozioni definiscono anche il nostro comportamento.

“La nostra conoscenza può essere solo finita, mentre la nostra ignoranza deve essere necessariamente infinita.”(Karl Popper)

Non tutti i pensieri suscitano emozioni di tipo rilevante. Ad esempio se sentiamo un cane abbaiare il nostro pensiero potrebbe essere:
“lì c’è un cane che abbia”
Questo non suscita alcuna emozione in noi.
Però subito dopo potremmo attribuire al fatto alcuni pensieri del tipo:
“però se il cane abbia vuol dire che potrebbe essere arrabbiato e ora potrebbe attaccarmi e mordermi”
Ora il pensiero diventa di autoconservazione e il nostro corpo potrebbe reagire con una sensazione di ansia o di paura.
Esistono tanti errori cognitivi, ma i principali sono:

Saltare alle conclusioni

Questo errore che tutti affrontiamo è quello di attribuire ad un’altra persona un pensiero nostro, oppure la formulazione di quello che secondo noi l’altro soggetto sta pensando. Essere “certi al 100%” che accadrà la tal cosa quando non possiamo sapere cosa un’altra persona sta pensando e nemmeno cosa noi stessi faremo o penseremo tra 1 anno.

Pensiero “o bianco o nero”

Questo errore consiste nel posizionare i pensieri agli estremi di una scala in cui c’è o bianco o nero. Se non è così allora è l’opposto, mentre nella realtà ci sono infinità di grigi al loro interno.
Quante volte abbiamo detto “ho sbagliato tutto perché ho commesso QUESTO errore”, come se fosse possibile che un singolo errore possa causare una catastrofe.

“ho perso un sacco di soldi da questo trade perché Mario Draghi ha detto A, Se avesse detto B non sarebbe successo” 

quando invece il soggetto ha perso soldi perché è entrato prima di una news, non ha messo uno stop loss adeguato, non ha valutato che prima di una news forse avrebbe dovuto valutare un ridimensionamento della size, avrebbe dovuto coprirsi con qualche altro strumento, forse non fa valutato l’aumento della volatilità, ha preventivamente pensato che tanto i marcati sarebbero andati long (vedi “Saltare alle conclusioni” precedentemente analizzato).

Personalizzazione

Gli esseri umani pensano di essere al centro del mondo e che tutti gli altri si debbano accorgere del nostro stato d’animo, di come siamo vestiti, di quello che diciamo o del fatto che oggi siamo stati dal barbiere o dalla parrucchiera.
La realtà purtroppo è che ognuno deve risolvere i suoi problemi e che anche noi stessi non facciamo caso a quelli degli altri, non sempre per menefreghismo, ma per un limite strutturale… non possiamo pensare per ogni singola persona, che siano i parenti, gli amici, i colleghi e tutte le persone che incontriamo ogni giorno cosa stanno pensando o quale è il loro reale stato d’animo in quell’istante.
Questo problema o errore cognitivo ci fa prendere tutto sul personale e scatena in noi un senso si ansia, colpa, timidezza.

Catastrofismo

Questo accade quando esageriamo la realtà senza motivo (e nel trading alle prime armi, ma non solo, succede spessissimo).
E se…?
E se esce una trimestrale sotto le attese?
E se ci sono notizie che noi retail non conosciamo?
E se gli squali della finanza vedono dove metto lo stop loss?
E se… e se… e se…
A tutte queste domande rispondiamo con aggettivi negativi e viviamo come se fosse successo davvero e come se, inoltre, fosse una catastrofe dalla quale non possiamo sfuggire.

Come uscirne?

Per prima cosa bisogna cercare di sforzarsi ad essere più obiettivi e razionali. Molti degli errori cognitivi che facciamo ogni giorno provengono dalla nostra infanzia, dalle esperienze avute in famiglia, da come siamo stati cresciuti, dagli insegnamenti ricevuti.
Dobbiamo invece cercare di usare i nostri 5 sensi.
La realtà è possibile conoscerla solo osservandola, toccandola, gustandola, ascoltandola e annusandola.
Non c’è alcun sesto senso che possa darci risposte. Bisogna fidarsi solo di quello che si percepisce con i 5 sensi nel presente perché è la sola realtà che si può vivere.
Essere più obiettivi, dunque, è un processo che richiede molto tempo e sforzo, ma che può aiutarvi a sentirvi meglio.

Porsi domande scientifiche

Nel campo del trading potrebbero essere:
come faccio ad essere sicuro di essere entrato in un trade giusto?
Ho analizzato tutti i parametri che di solito utilizzo per l’ingresso? Sono tutti rispettati? Che probabilità ho di gain e quante di loss?

Essere consapevoli della provenienza di questi pensieri

Come anticipatamente detto, le distorsioni cognitive nascono dalle proprie convinzioni, che sono come le radici di un albero, mentre gli errori cognitivi sono i suoi frutti. Per questo motivo, dovete analizzare le vostre convinzioni e allora saprete perché commettete certe distorsioni.
Credete che preoccuparsi aiuti a risolvere i problemi?
Pensate che alcune le grandi società siano cattive e meritino di essere punite?
Avete bisogno dell’approvazione degli per essere felici?

Condurre degli esperimenti

Proprio come se foste degli scienziati, dovete fare degli esperimenti che vi confermeranno o meno se ciò che pensate è vero o se si tratta di una semplice distorsione cognitiva.
Se, per esempio, pensate che qualcuno parla male di voi alle vostre spalle, dovete farvi coraggio e domandare a quella persona se, effettivamente, è così.
La loro risposta vi servirà a capire se si tratta di un film che avete prodotto voi nella vostra testa o se, effettivamente, è la realtà. Ovviamente, è possibile anche che questa persona vi menta, ma purtroppo su ciò non abbiamo controllo! Quindi, concentratevi su ciò che potete risolvere e dimenticatevi del resto.

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